Il viaggio di Marco Lazzarini | Recensione di Deborah

 

Gli abiti umidi e gelati mi hanno regalato così tanto freddo che l’avvicinarmi alla fiamma non mi ha dato il sollievo sperato. Incapace di riaddormentarmi ho osservato le stelle morire nell’alba.

 

Editore: Independently published
Data di uscita:  6 dicembre 2019
Pagine: 164
Prezzo: 2.99 € ebook ; 6.99 € cartaceo

 

Nel 1281, tra le alte montagne, un piccolo gruppo di monaci è costretto ad abbandonare l’isolato eremo. Uno di loro, spinto dal desiderio di recarsi in Terra Santa, intraprende un lungo viaggio attraverso il mondo degli uomini. Tra villaggi sconosciuti e casuali incontri, il monaco seguirà l’invisibile ed imprevedibile via tracciata dal destino o, secondo le sue parole, “dal volere di Dio”

 

 

 

Nell’ultimo periodo siamo stati costretti a cambiare la maggior parte delle nostre abitudini, abbiamo dovuto sacrificarci, riadattarci e costruire nuove certezze. Nel mio piccolo anche io in ambito letterario sono stata travolta da importanti cambiamenti, in particolare con naturalezza ho ampliato i miei orizzonti librosi gettando le basi per spaziare tra generi ancora per me piuttosto ignoti. La mia “scoperta del secolo” è stata constatare di poter essere affascinata e intrigata da romanzi a sfondo storico, per questo motivo mi sono gettata a capofitto nelle pagine di Il viaggio scritto da Marco Lazzarini. È stata una buona scelta? Direi proprio di sì!

Nel corso della mia carriera scolastica sono sempre stata catturata dallo studio della storia, ovviamente ho i miei periodi preferiti, quelli che reputo più avvincenti e alcuni che invece ho trovato un po’ ostici. Nonostante ciò non sono riuscita spesso ad andare oltre la sciocca convinzione che i romanzi storici potessero rivelarsi pesanti e poco avvincenti; fortunatamente è arrivato per me il momento di confrontarmi con questo nuovo genere. Ho intenzione di procedere con calma senza fare passi troppo affrettati, desidero buttarmi su queste storie solo se l’istinto mi dà la spinta giusta per compiere il salto nel vuoto. È stato così nel caso della lettura di Il viaggio; nonostante avessi qualche perplessità mi sentivo attirata dalla trama e dal periodo storico, infondo chi non ha guardato almeno una volta con fascino e desiderio l’epoca medioevale? A me è successo spesso di fantasticare di tornare indietro nel tempo e vivere una giornata o un breve periodo in quest’epoca dura, cruda, buia, colorata e affascinante. Pensare di toccare con mano il passato è un’idea che ha una presa molto forte su di me, per questo ho deciso di seguire l’istinto e affiancare il monaco protagonista di Il viaggio nel suo percorso.

È tempo di compiere un salto nel passato e approdare nel 1281, nell’ Eremo di Caprasiobe incastonato tra le Alpi francesi. Qui, in mezzo alla natura vive un gruppo di monaci che trae il proprio sostentamento dall’ambiente e dalle offerte ricevute dai pellegrini che si recano in visita al luogo sacro dove dimorano. La vita dei frati è scandita dalle preghiere e dal lavoro; scorre placida, tranquilla e frugale. Il protagonista del romanzo è un monaco dell’Eremo che ci racconta la sua vita attraverso un diario; il romanzo è appunto scritto sotto forma di diario nel quale il protagonista appunta le proprie esperienze e i propri stati d’animo. Leggendo diveniamo parte della routine dei frati, è molto interessante immaginare come doveva essere la vita dell’epoca per chi possedeva la vocazione di indossare il saio. All’inizio del racconto l‘Eremo accoglie un viandante, un uomo di fede di ritorno alla sua terra natia dopo essere stato per anni in Terra Santa. I racconti dello sconosciuto accendono una fiamma di desiderio e curiosità nel protagonista che cerca di quietare con il lavoro, con la preghiera e con la meditazione. Nonostante queste nuove sensazioni l’autore del diario trae benessere dalla sicurezza della quotidianità vissuta all’Eremo; essendo il più giovane accetta non senza timore di recarsi nella città vicina, a circa tre giorni di distanza, per comunicare la morte di un fratello.

È stato molto interessante assistere al caos interiore generato nel protagonista, come il timore e l’incertezza provati alla partenza si siano piano piano dissipati durante il cammino, arricchendo il frate di nuove esperienze. Al ritorno un altro strano evento sconvolge il tranquillo Eremo, i monaci sono costretti ad abbandonare la loro dimora sacra all’incuria del tempo e il protagonista decide di realizzare ciò che crede Dio abbia in serbo per lui: un pellegrinaggio in Terra Santa. Inizia così la parte più avvincente del racconto, il viaggio. Marco Lazzarini ricostruisce in modo molto accurato come avrebbe potuto essere compiere un lungo viaggio nel lontano 1281; il fattore che mi ha colpita di più è l’incertezza. L’incertezza del cammino, l’incertezza di trovare cibo e riparo per la notte, l’incertezza dei potenziali pericoli. Il viaggio è stata una lettura davvero interessante, un percorso in un’epoca lontana dai risvolti molto sorprendenti.

 

 

 

 

 

 

Desclaimer: si ringrazia l’autore, Marco Lazzarini, per la copia omaggio

 

May the Force be with you!
LIBRI ,

Informazioni su Deborah

Io sono Deborah, una ragazza sognatrice e fantasiosa; con una grande passione per i libri, i film e la scrittura. Sono una ragazza dinamica e attiva, ma quando sento nominare la parola “maratona” mi vedo sul divano con coperta e popcorn a guardare puntate su puntate di serie tv, o la saga completa dei film di Harry Potter!

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